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Il Borgo e i suoi palazzi

Il Borgo e i suoi palazzi

CASTELLO

La storia di Polcenigo parte proprio dal suo castello sul colle. Secondo la leggenda nel 875 Carlo il Calvo assegnò ad un suo luogotenente, Conte Blois di Francia, questo prezioso luogo di avvistamento. L'imperatore Ottone I donò al Principe-Vescovo di Belluno e nel 973 investì del feudo il capitano d'arme Fantuccio, rappresentante di una famiglia che poi divenne quella dei Conti di Polcenigo. I Polcenigo divennero poi vassalli del Patriarca di Acquileia e parteciparo al Parlamento della Patria come "nobili liberi". Da allora la fortezza militare divenne un vero e proprio castello medievale con il borgo ai piedi del colle raggiungibile dai suoi 365 gradini.Dopo un rovinoso incendio che lo distrusse, tra il 1738 e il 1770 fu ricostruito dall'architetto veneziano Matteo Lucchesi come una villa veneta di cui ora rimangono solo le mura perimetrali.
 

PALAZZI SIGNORILI

- Palazzo Fullini

Il palazzo della Famiglia Fullini, che nel XVII sec. acquistò il titolo di conti di Cuccagna, Zucco e Partisano della repubblica di Venezia, domina Piazza Plebiscito. L'esterno si presenta con un porticato con cinque archi a bugne e con due trifore. All'interno sono conservati splendidi stucchi del Settecento. Il 15 aprile 1809 il figlio adottivo di Napoleone, Viceré d'Italia Eugenio di Beauharnais, dormì qui alla vigilia della battaglia di Camolli.

 

-Torre Croda

Abitazione del 13°-14° sec., disposta su tre livelli, ricavata da una torre d’angolo delle antiche mura di difesa. Interessante la scala d’accesso in pietra al primo piano. Al pian terreno, nel lato sinistro, una falegnameria con attrezzi dei primi del ‘900.

 

- Palazzo Polcenigo

La sua costruzione del XVII sec. ed è appartenente ad un ramo della famiglia di Polcenigo. E’ stata abitazione della “contessina Mimma” (Maria Giuseppina), ultima discendente della nobile casata, deceduta nel 2000. Annesso all’edificio, un ex filatoio per la seta che sfruttava l’acqua del Gorgazzetto, che scorre tutt’ora sotto il fabbricato, la produzione cessò alla metà dell’800.

 

- Casa Pezzutti

Come per Palazzo Polcenigo, di cui è la continuazione, è sorto nella stessa epoca per ospitare l’altra famiglia del ramo dei Polcenigo dopo la partizione dei beni feudali della casata avvenuta nei primi anni del XIX sec.
L’edificio è un esempio della sobria e funzionale architettura degna di nota l'elegante trifora sulla via della seconda cinta difensiva.

 

- Palazzo Zaro

I Conti di Polcenigo, furono costretti a venderlo per riscattare i fratelli Marzio e Gio Batta caduti prigionieri dei Turchi e nel 1606 lo acquistarono i discendenti di Lodovico Manin (ricchissimo banchiere udinese).
Al piano nobile vasta sala di rappresentanza con soffitto alla “Sansovina” e un caminetto di pure linee cinquecentesche. Sul retro vasto giardino ornamentale.

 

- Palazzo Scolari-Salice

Dimora gentilizia del XVI secolo, completamente ristrutturata nel corso del tempo.
Dall'esterno si possono notare due robuste colonne quadrilobate,documentano quanto si è salvato delle invasioni turchesche, il portale è datato 1515, i balconcini e la barchessa sono del '600. Nell’interno si può ammirare il soffitto a botte delle scale decorato a grandi rosoni e un caminetto sul quale campeggia lo stemma dei Savorgnan.
Il giardino all'italiana realizzato dall'ing. Pietro Quaglia (1810 - 1882), è costituito da due parti distinte: quella con terrazze di terrapieni a due livelli e la parte esterna caratterizzata da un sentiero, accompagnato da una bassa siepe, che porta in un punto panoramico dove è possibile ammirare Polcenigo nella sua complessità architettonica e paesaggistica.

 

CHIESE, CONVENTI E SANTUARI

CHIESA DI SAN ROCCO - POLCENIGO

"Porta celestre" del borgo, sorse in prossimità dell'antica porta occidentale d'accesso di Polcenigo, dedicata a San Rocco per protezione dai frequenti contagi pestilenziali attribuiti ai viaggiatori e forestieri. Si presume che la massiccia torre campanaria sia stata ricavata dall'antica torre muraria.

 

CHIESA DI OGNISSANTI - POLCENIGO

Fondata nel 1371 per servire la popolazione di Polcenigo dal momento che la chiesa parrocchiale all'epoca era quella di San Giovanni, all'inizio dell'Ottocento venne chiamata Chiesa della Madonna della Salute.

 

EX CONVENTO DI SAN GIACOMO - POLCENIGO

A metà strada tra il borgo e il Castello, l'ex Convento francescano di Sa Giacomo fu menzionato a partire dal 1262 e fu soppresso dalla Repubblica Veneta nel 1769.
Il complesso conventuale ad oggi mostra ancora parte del chiostro, soffitti a cassettoni dipinti, stanze con decorazioni medievali e una sala capitolare con metope quattrocentesche.
La Chiesa è una grazioso insieme di varie epoche come il portale cinquecentesco, l'interno seicentesco (pala della "Natività della Vergine" del pittore Egidio Dall'Oglio e e l'organo del noto organaro veneziano Giacinto Pescetti), degni di nota anche degli affreschi trecenteschi.

 

CHIESA DI SAN LORENZO - COLTURA

Sembra sia stata costruita intorno al 1221, le forme attuali risalgono all'ultimo restauro avvenuto dopo il terremoto del 1936. L'interno, ad unica navata, ospita un tabernacolo di Giovanni Battista Bettini del XVIII sec. e una pala seicentesca della "Trinità con i Santi Lorenzo e Stefano" di Tiziano Vecellio.

 

SANTUARIO DELLA SANTISSIMA - COLTURA

Luogo di culto di origini antichissime per riti pagani prima ed edificio per riti cristiani poi.
Meta di pellegrinaggi da parte delle coppie che non possono avere figli e/o da donne che non poossono allattare i propri figli.
Ora si presenta anticipato da un porticato e con forme cinquecentesche, all'interno spiccano il seicentesco altare della bottega del Ghirlanduzzi, ospita una pregevole ancona di Domenico da Tolmezzo del 1494.

 

CHIESA DI SAN GIOVANNI - SAN GIOVANNI

Esistente dal '300 nel tempo è stata ingrandita e modificata fino al 1961. All'interno conserva un cinquecentesco dipinto raffigurante la Trinità, una tela settecentesca di Egidio Dall'Oglio, due tele di Don Sebastiano Valvasori e due pregevoli altari di Antonio Nardo.